In effetti sarebbe proprio una bella cosa fare finalmente chiarezza sulle offerte a suon di mb degli operatori telfonici. “Gli operatori dovranno indicare nelle informazioni, con qualunque mezzo diffuse, la velocità minima risultante dalle misurazioni effettuate, definita come banda disponibile in download nel 95% dei casi” l’utente avrebbe quindi dei valori oggettivi sui quali basare la scelta dell’operatore.
Post molto interessante e ancora più interessanti i commenti… effettivamente leggendo il titolo e le prime righe da Google Reader la mia risposta sarebbe stata: “5/6 euro in più sull’abbonamento di 50€ che pago attualmente” quindi un buon 10% per avere un accesso, via wifi, ad internet sul treno per il mio iPod Touch. Poi ho letto i commenti e, riflettendo meglio, devo dire che molti utenti che hanno risposto hanno ragione. Viste le condizione attuali dei treni, soprattutto quelli dei pendolari, avere un accesso a internet non può essere un problema. Cioè… sarebbe comodissimo e molto utile ma Trenitalia prima deve pensare ad offrire un servizio decente dal punto di vista igienico, visto che alcune carrozze sono in condizioni pietose, e cercare di garantire una maggiore puntalità. Solo dopo si potrà pensare ad una aggiunta come internet sui treni.
A proposito degli sprechi e delle inefficienze nella distribuzione dei fondi alle università.
Ottimo video da ictv che spiega il significato del “cloud computing”.
Massimo Mantellini su Wired Italia.
Il blog di Federico Bruno 